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“La fede porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare. Il credente è chiamato ad esprimere questa fratellanza umana, salvaguardando […] e sostenendo ogni persona, specialmente le più bisognose e povere.” Così si apre il Documento sulla Fratellanza Umana, voluto da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azar Ahmad Al-Tayyeb, firmato ad Abu Dhabi nel 2019. Parole che chiedono di essere vissute.

Per questo, giovedì 20 aprile, in occasione della fine del Ramadan, la Comunità Islamica di Bolzaneto e la Comunità di Sant'Egidio di Genova hanno voluto mettere in pratica la visione di unità e di pace contenuta nel documento. Durante il giorno alcuni genitori musulmani della Scuola della Pace di Begato hanno preparato i piatti tipici della festa. La sera l'imam di Bolzaneto, accompagnato da alcuni rappresentanti della comunità islamica del quartiere, ha percorso le strade del centro città assieme a don Maurizio Scala e ai giovani volontari di Sant'Egidio, incontrando alcuni amici che vivono per strada e distribuendo cous-cous e tajin.

"Siamo contenti di questo momento, che assume un significato ancora più importante durante questo mese sacro. È ringraziamo Sant’Egidio perché ci accompagna: per noi è l’inizio di un cammino insieme come fratelli”. Con queste parole l'imam Mohamed Abu-Ibrahim ha espresso la propria volontà di continuare a percorrere insieme la strada del dialogo e di un'amicizia che non dimentica i più fragili, vissuta nell'orizzonte della città.

“Questa sera si concretizza quella che Papa Francesco nell’Enciclica Fratelli Tutti ha definito amicizia sociale e che vede una comunità islamica ben integrata nel tessuto della nostra città". Don Maurizio Scala ha poi ricordato la festa organizzata a Bolzaneto qualche giorno prima dalla Comunità Islamica: un iftar aperto a tutti, con più di 300 persone sedute alla tavola della fratellanza e dell'amicizia.




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