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I migranti

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Il movimento Genti di Pace di cui fanno parte persone di tutte le nazionalità, contribuisce a creare una rete che protegge dalla tentazione di divisioni e ripiegamenti identitari. Assemblee, incontri, conferenze, favoriscono l’inclusione sociale perché rendono gli immigrati familiari ai cittadini genovesi. Dopo il naufragio di Lampedusa e le ripetute tragedie del mare, con migliaia di vittime in cerca di speranza, e nel solco di ciò che ha auspicato più volte Papa Francesco (“Accogliere, proteggere, promuovere e integrare”),sono stati avviati dalla Comunità di Sant’Egidio, nel febbraio 2016, i Corridoi Umanitari, insieme alle Chiese protestanti italiane e alla CEI. Il progetto è interamente finanziato da chi accoglie. E' un modello di accoglienza e integrazione, ripreso anche in Francia e in Belgio, e guardato come esempio a livello europeo. A Genova, ad oggi la Comunità ha accolto 30 profughi provenienti da Siria, Somalia, Eritrea e Afghanistan.

La domanda di integrazione di chi arriva da paesi poveri o in guerra è stata assunta dalla Comunità fin dall'inizio degli anni '80, quando hanno iniziato ad essere una presenza significativa nella nostra città. Oggi molti fra loro, alla fine di un percorso di studio e integrazione, sono “nuovi italiani” e “nuovi europei”. Un buon numero ha preso la cittadinanza e vive, lavora, pensa al suo futuro nel Paese dove risiede con la sua famiglia. L'accoglienza a chi bussa alle nostre porte perché in fuga dal suo Paese è la proposta di amicizia e di  un percorso che prevede, come prima tappa fondamentale, l’apprendimento della lingua attraverso le Scuole di Lingua e Cultura Italiana, aperte a Genova dal 1985. Oggi le Scuole di Italiano sono 4 : in Centro Storico ( una per adulti e una per giovani), a Sampierdarena  e a Pegli.

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