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La sera di giovedì 30 gennaio ci siamo raccolti in preghiera presso la Stazione Brignole poco distante da dove martedì notte è mancato un nostro amico di strada. Si chiamava Paolo. Lo conoscevamo da oltre 10 anni, un’amicizia che negli anni era cresciuta e si era rafforzata.

In tanti lo abbiamo voluto ricordare, insieme a un altro amico, Hicham, morto pochi giorni prima in ospedale, dove è giunto in condizioni critiche per la durezza della vita di strada.

Don Maurizio nell'omelia ha detto:

"Credo che dopo ogni morte comprendiamo meglio che l’amicizia con tanti nostri amici di strada sia una lotta non solo contro il male ma anche una lotta contro il tempo.

La fragilità certo è di tutti, di ogni uomo e di ogni donna, ma la loro vita, davvero tanto debole e tanto fragile, ci chiama a un’urgenza e una fretta nuove.

Davanti al male del mondo, davanti all’ingiustizia, davanti al dolore e alla vita ferita di tanti sentiamo il richiamo alla fretta.

Davanti a un mondo che si disumanizza sempre di più, che esclude, che lascia fuori, che manda via, sentiamo la fretta di portare a tanti la compassione, il bene, la tenerezza, l’amore e la prossimità compassionevole e liberante di Dio".





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