- maolla81
- 23 giu
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Il 20 giugno, nella Basilica dell’Annunziata, si è svolta la preghiera "Morire di Speranza", in ricordo di quanti hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa e in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.
Dal 1990 a oggi sono scomparse lungo le rotte migratorie oltre 70.000 persone, naufragate in mare o morte nei deserti e nei boschi. Uomini donne e bambini che fuggivano da guerre, povertà, persecuzioni e fame.
Durante la celebrazione la lettura dei nomi delle vittime è stata accompagnata dall’accensione di candele in loro memoria. Sono state lette alcune storie, quella di Rahma, Abdisalan e il piccolo Asaber, della Somalia, morti senza acqua né viveri su un camion nel deserto libico di Al Kufra; sono stati ritrovati assieme ad altri 25 sudanesi nel maggio scorso, morti di caldo e di stenti, prima di raggiungere le coste del Mediterraneo.
“I migranti morti nel Mediterraneo, nei deserti, nei campi profughi, non sono vittime del destino - ha detto Don Maurizio Scala, durante la celebrazione - ma dell'omissione del nostro aiuto. Noi non ci vogliamo abituare o girare dall'altra parte, ma vogliamo farci prossimi, trasformare l’amore in preghiera, in scelte, in una società più umana e accogliente”.
Anche se gli arrivi sono diminuiti, la percentuale di morti è cresciuta, a fronte di un’assenza di canali sicuri e di missioni di salvataggio in mare. Da qui l’invito pressante a riattivare vie legali di accesso, come i corridoi umanitari, che rappresentano un modello efficace di protezione e integrazione.
Durante la processione iniziale è stata portata da un uomo siriano la grande croce realizzata con i remi ritrovati a Lampedusa su un'imbarcazione usata nei viaggi della speranza. Assieme ad essa sono state portate all’altare, da uomini e donne rappresentanti dei tanti Paesi di provenienza, alcune foto che testimoniano il dramma delle migrazioni.
Dopo la preghiera nel giardino dell’Annunziata si è svolto un momento conviviale, grazie a diversi ristoratori genovesi, e successivamente gli ospiti hanno visitato il Galata Museo del mare, aperto gratuitamente per tutta la serata con diversi spettacoli e intrattenimenti, in occasione dell’iniziativa “Io sono Benvenuto”.
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