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È solo una coincidenza, ma di quelle suggestive. Proprio mentre la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen apriva i negoziati di adesione all'Unione Europea per l'Albania, a fine luglio, cinquanta giovani della Comunità di Sant’Egidio decollavano da Genova verso Tirana grazie al sostegno del programma Erasmus+ per incontrare loro coetanei albanesi e, insieme a loro, vivere giorni di amicizia e solidarietà.

L’incontro – multiculturale ed interreligioso – ha al suo cuore i più fragili ed i più piccoli: i giovani incontreranno i malati psichiatrici ricoverati nell’ospedale Sadik Dinci, il più grande dei Balcani, i bambini rom di Elbasan, i disabili dei villaggi e i piccoli orfani seguiti dalle suore di Madre Teresa. Lo faranno insieme, per abbattere i confini e ridefinire una nuova Europa, a partire dalla protezione dei deboli.

Tra i ragazzi in partenza, anche A.M., nato in Italia da genitori albanesi: “ricordo bene i racconti dei miei parenti – spiega con un marcato accento genovese - trent’anni fa i nostri genitori partivano per l’Italia sui gommoni, oggi noi torniamo per incontrare i nostri coetanei e, insieme, aiutare chi ha bisogno. Per noi questo Paese è già una parte di Europa”.





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