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Venerdì 4 luglio, nella sede della Comunità di Sant’Egidio a Genova, si è svolta una conferenza stampa sul tema “Tra caldo e solitudine. Consigli per un’estate sicura”. Un’occasione per denunciare i rischi crescenti a cui sono esposti gli anziani durante i mesi estivi e per proporre alternative concrete, già sperimentate con successo, per una società più attenta e solidale.

 

Andrea Chiappori: «il caldo non è un’emergenza temporanea: è tempo di una svolta culturale»

«Facciamo appello alle istituzioni e ai cittadini liguri di ricordarsi degli anziani, particolarmente in questo periodo caldo e con un’attenzione speciale a chi è a rischio di isolamento» ha detto Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Liguria.

«Per molti anni abbiamo pensato caldo e solitudine come emergenze temporanee – ha spiegato Chiappori – oggi però non è più così: nei prossimi anni non farà meno caldo, e la solitudine aumenterà, viste le tendenze demografiche. Ondate di calore, isolamento e invecchiamento della popolazione sono ormai realtà strutturali».

L’invito è a leggere con attenzione i cambiamenti demografici in atto: la Liguria è una delle regioni più anziane al mondo, e la tendenza all’invecchiamento della popolazione continuerà nei prossimi anni.

«Serve un cambiamento di mentalità – ha detto ancora Chiappori – una società ricentrata sugli anziani, capace di proteggerli, valorizzarli, ascoltarli ripensando in profondità le politiche e i modelli di assistenza.

 

Il “mix letale” tra solitudine e invecchiamento e il “caso Liguria”: vive solo uno su tre

In Italia, le persone sole sono circa 9 milioni. Di queste, 4 milioni e 400 mila hanno più di 65 anni. Nell’area metropolitana di Genova il 37% della popolazione vive in famiglie unipersonali: più di un anziano su tre vive da solo.

«Sono dati impressionanti – ha commentato il Responsabile di Sant’Egidio in Liguria – che però non devono spaventarci, ma devono orientarci a ripensare le politiche, e più in generale la vita della società, in modo diverso».

 

“L’istituzionalizzazione non è la risposta”

«Noi riteniamo che l’istituzionalizzazione non sia adeguata alle esigenze degli anziani – ha proseguito Chiappori – il ricovero in RSA o in Case di riposo non è una risposta sufficiente, soprattutto per i più fragili. Nessuna struttura può sostituire la cura, la vicinanza, la relazione e nemmeno la protezione della propria casa: che non è non solo il tetto ma i legami affettivi, la propria la storia. Questo non potrà essere sostituito da nessuna struttura. Dobbiamo investire in modelli che aiutino gli anziani a restare a casa propria».

 

“Viva gli Anziani!”: un’alternativa che funziona

È proprio questa la logica del programma “Viva gli Anziani!”, attivo a Genova e in altre 9 città italiane, che offre monitoraggio attivo, assistenza domiciliare leggera, e soprattutto una rete umana che si prende cura di chi è solo.

Un lavoro di rete territoriale che crea protezione intorno agli anziani, contrastando la solitudine e l’isolamento ed evitando l’istituzionalizzazione. Spesso, infatti, si procede con troppa fretta a un ricovero – al pronto soccorso o in strutture ospedaliere – con un conseguente aggravio per le casse della collettività.

A Genova nel 2024 il programma “Viva gli Anziani!” ha in carico 4.500 anziani over80 in 4 quartieri genovesi, Begato, Sampierdarena, Centro Storico e Sestri Ponente, ed ha avuto 65.662 contatti tra telefonate e visite.

Attorno agli anziani gli operatori hanno creato reti di prossimità fatte da 2.065 persone, tra vicini di casa, portieri, commercianti, medici di base, farmacisti, coinvolgendo gli anziani stessi che diventano attivisti del programma.

 

Un decalogo per tutti: piccoli gesti che salvano vite

Per questo è stato presentato anche un semplice decalogo di consigli pratici, rivolto a tutti: suonare il campanello di un vicino anziano, ricordargli di bere, offrirsi per la spesa, segnalare situazioni di rischio. «Sono piccoli gesti che possono salvare vite. La società cambia anche così, con attenzione e prossimità».

Inoltre, anche quest’estate la Comunità di Sant’Egidio garantirà l’apertura estiva dei propri centri climatizzati, in particolare nelle periferie. Promuoverà vacanze solidali, momenti culturali e di socializzazione e visite negli istituti. Perché, ha affermato Andrea Chiappori «non vogliamo lasciare solo nessuno».

 

Un appello ad istituzioni e privati

Ringraziando Enel Cuore e il Comune di Genova che contribuiscono alla realizzazione del programma “Viva gli anziani!” a Genova, Chiappori si è rivolto alle istituzioni: «sarebbe interessante che il Comune di Genova, che sembra stia iniziando a muoversi in questa direzione, promuovesse azioni concrete per sviluppare ulteriormente questo modello».

L’appello, però, è rivolto a tutti: «è necessario investire risorse in progetti che consentano la sperimentazione in un settore che richiede l’elaborazione di una cultura nuova. C’è urgente bisogno di benefattori che sostengano la ricerca, lo studio e l’attuazione di progetti innovativi a favore della popolazione anziana».

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